COMPRARE UN GIOIELLO: INVESTIMENTO O PIACERE ESTETICO?

Il settore dell’oreficeria vanta una storia a dir poco millenaria. A partire dalle primissime origini, l’uomo ha sempre avvertito il bisogno di adornare se stesso con oggetti appariscenti e di valore: basti pensare ai ritrovamenti di monili e manufatti in oro, decorati con pietre preziose, che risalgono alle epoche più antiche e lontane.

Ancora oggi, la gioielleria rappresenta uno degli ambiti più redditizi del mercato del lusso: bracciali, orecchini e collane non sono semplicemente oggetti esteticamente belli, bensì anche uno status symbol e, per certi versi, un investimento economico.

Vi sono tanti motivi per acquistare un gioiello: un regalo per sé o per una persona cara, un evento che richiede abbigliamento ed accessori di alta classe e, non ultimo, il desiderio di “mettere da parte” una somma di denaro per eventuali bisogni futuri.

Oro e diamanti come investimento

Investire in oro o diamanti può apparire una scelta azzardata. Solitamente, quando si parla di investimenti economici, ci si riferisce a titoli o azioni; tuttavia, sono sempre di più gli utenti che scelgono di “conservare” il proprio denaro con l’acquisto di beni di valore. Un gioiello, al pari di un immobile o di una valuta digitale – come il Bitcoin, è un bene che può essere reivestito al momento del bisogno, con una facilità addirittura maggiore rispetto ai titoli bancari, alle case o ad altri possedimenti.

Un tempo, i gioielli passavano di generazione in generazione ed appartenenvano al “patrimonio di famiglia”: oro, brillanti, perle, pietre preziose, orologi ed altri manufatti di pregio, che acquisivano un valore ancora maggiore per la loro unicità e bellezza.

Ancora oggi, il settore dell’oreficeria produce un’ampia gamma di gioielli artigianali dall’incredibile valore. Disegnati da veri e propri “artisti” della gioielleria, lavorati e rifiniti a mano e realizzati con materiali preziosi, questi manufatti presentano un prezzo di mercato molto elevato ed un valore che cresce con il trascorrere del tempo.

Investire in oro: gioielli o lingotti?

Oggi, con la liberalizzazione della vendita di oro puro, anche i privati cittadini possono acquistare monete e/o lingotti. Il valore di questi beni dipende dall’attuale quotazione dell’oro che, a sua volta, è dettata da fattori finanziari internazionali.

Investire in oro si è rivelata, sotto molti aspetti, una decisione assai vantaggiosa. Tuttavia, una fetta di investitori ha preferito optare per l’acquisto di gioielli ed altri manufatti preziosi, piuttosto che puntare sui “tradizionali” lingotti in oro puro.

Mentre monete e lingotti hanno una funzione esclusivamente “finanziaria”, infatti, i gioielli possiedono un valore estetico che, all’occorrenza, può diventare fonte di guadagno. Al giorno d’oggi, infatti, per rivendere i propri gioielli inutilizzati o per ricavare denaro in caso di necessità, è sufficiente rivolgersi ad una società – come Sami Oro di Grosseto – specializzata nella compravendita e valutazione dell’oro.

I materiali preziosi della gioielleria

Quali sono i materiali, utilizzati nell’oreficeria, che rendono di più dal punto di vista economico? Il metallo più diffuso è, senza dubbio, l’oro che, tuttavia, per la creazione di gioielli, viene combinato ad altri materiali che lo rendono meno fragile e soggetto all’usura. Nasce, dunque, il cosiddetto “Oro 750”, ottenuto dalla combinazione tra oro puro ed altri metalli (nichel, rame, argento, etc., presenti in una percentuale non superiore al 25%). L’Oro 750 ha una resa estetica molto gradevole (e sfumature cromatiche differenti a seconda della composizione) ed un valore inferiore rispetto al metallo nella sua forma pura (circa il 25% in meno del valore dell’oro sul mercato).

Altre materie prime di grandissimo valore, comunemente adoperate nel campo dell’oreficeria, sono i diamanti che, una volta ultimato il processo di lavorazione, assumono una straordinaria lucentezza. Seguono l’argento, le perle naturali e le pietre preziose (smeraldi, rubini), che donano sfumature cromatiche esclusive.