Lavorare in un laboratorio analisi: obiettivi e competenze

Il laboratorio di analisi cliniche e microbiologiche svolge un ruolo fondamentale per la ricerca o scoperta dei microrganismi, batteri, virus, e altre malattie importanti pertanto è diretto ed organizzato da persone esperte di metodi analitici e di biologia e strutturato con apparecchiature mediche di sofisticata realizzazione, che consentono al medico di avere tutte le informazioni biochimiche e strumentali per una corretta diagnosi delle analisi effettuate ai campioni estratti dal paziente.

Si tratta di un’attività di ricerca fondamentale perché grazie ai risultati delle analisi effettuate sui pazienti, è possibile individuare batteri, infezioni varie e altre patologie dando l’opportunità al soggetto interessato di curare la malattia riscontrata.

Per alcune patologie i laboratori possono eseguire uno screening precoce per l’individuazione di malattie prima che entrino nella fase clinica, come per esempio avviene nello screening neonatale di fenilchetonuria, ipotiroidismo, nello screening mediante esame citologico del carcinoma del collo dell’utero e nello screening di ipercolesterolemie.

Il ruolo del personale che lavora nei laboratori di analisi cliniche e microbiologiche è altrettanto importante e rischioso, considerato il maneggio dei reagenti, dei liquidi utilizzati per effettuare le ricerche.

Per questo motivo durante il lavoro, il personale di laboratorio non deve portare mai nulla alla bocca (tipo penne, matite), non deve fumare né mangiare, devono indossare i guanti e camice pulito, sistemare e ripulire quotidianamente le apparecchiature di laboratorio, lavarsi spesso le mani soprattutto prima e dopo la manipolazione di materiale biologico e prestare molta attenzione a non lasciare mai senza controllo, le reazioni in corso o apparecchi in funzione.

Queste regole sono fondamentali in un laboratorio di analisi microbiologiche perché sono finalizzate ad ottenere e mantenere pure le colture di microrganismi e svolgere il lavoro con sicurezza.

Territorialmente i laboratori di analisi sono diffusi in maniera capillare. Difficile individuare un paese dove non sia presente un laboratorio: in ogni caso solitamente essi possono essere sia privati che pubblici.

Sono pubblici quando sono gestiti dal sistema nazionale della sanità e solitamente in questo caso, sono inglobati in una struttura più grande, da cui dipendono, come avviene negli ospedali, negli istituti di ricerca o cliniche comunque gestite dalla sanità pubblica.

In pratica questi laboratori svolgono la funzione di analizzare e ricercare tutti i campioni pervenuti dai vari reparti ospedalieri. In un ospedale va da sé che i campioni da analizzare sono numerosi e vari, ragion per cui, spesso vi è una distribuzione dei laboratori in più dislocazioni sempre all’interno della medesima struttura però, ognuna si occupa di analisi cliniche e microbiologiche specifiche, per esempio: abbiamo il laboratorio di ematologia, di virologia, di sierologia. In pratica i laboratori di analisi vengono classificati a seconda delle indagini o ricerche che effettuano e quindi suddivisi in settore come prima menzionati.

Per esempio con l’indagine virologica, effettuata coltivando i virus su cellule, o ricercando l’acido nucleico con metodi di biologia molecolare si possono scoprire malattie come l’HIV.

Con l’indagine sierologia invece si mette in evidenza la presenza di anticorpi rivolti contro il virus sospettato quale causa di malattia.

In altre situazioni invece è opportuno ricorrere alla diagnosi sierologia, cioè alla ricerca nel sangue di anticorpi contro il microrganismo.

Quando si effettuano le analisi microbiologiche si va invece alla ricerca ed identificazione di microrganismi come muffe, batteri, virus, lieviti per poi valutarli quantitativamente.

I laboratori generalmente eseguono ricerche per analizzare microbiologicamente alimenti, cosmetici, tamponi, acque potabili o anche campioni prelevati da personale dell’Azienda Sanitaria e del Servizio Veterinario.

Oggi, considerata l’età avanzata della popolazione, la richiesta di prestazioni sanitarie come le analisi cliniche o microbiologiche, è altissima e spesso la gente pur di non fare file ai CUP ed usufruire delle prestazioni sanitarie erogate dai laboratori di analisi e microbiologiche presso gli ospedali, si reca sempre più sovente presso i laboratori privati, diretti da personale medico non dipendente delle A.S.L.

Questa soluzione adottata ormai già da molti anni è diventata una consuetudine: spesso infatti anche i laboratori clinici privati sono affollati e anche lì, tocca far la fila e aspettare il proprio turno e il giorno indicato per il prelievo dei campioni da analizzare. Nella pratica poi, qualora il referto sia positivo il medico curante spesso consiglia di rifare le analisi cliniche presso un laboratorio di ospedale.

Possiamo dire che le fasi più importanti in cui si struttura ed organizza un laboratorio di analisi consistono:

  1. nell’identificazione del paziente, del campione e della richiesta (questa prima fase richiede una concentrazione con rischi di errori pari a zero considerato che è possibile eseguire correttamente un’analisi al paziente sbagliato, ovvero eseguire un’analisi sbagliata al paziente giustamente individuato), quindi l’identificazione del paziente è il momento fondamentale dell’analisi;
  2. nell’etichettare al momento del prelievo il materiale da utilizzare;
  3. nell’utilizzare la stessa etichetta o codice indicato sulla richiesta ottenuta dal proprio medico curante o specialista: questa procedura può garantire la certezza che le provette analizzate con quel nome corrispondevano a quella richiesta.
  4. nell’effettuazione del prelievo;
  5. nella indagine e ricerca microbiologica o clinica a seconda delle analisi prescritti;
  6. nel redigere il referto finale.

Di solito gli orari in cui si effettuano i prelievi per effettuare le analisi cliniche e microbiologiche del caso si effettuano in mattinata dal lunedì al venerdì. I referti, dopo la validazione, solitamente possono essere ritirati dal giorno successivo.

Non sono rare le lamentele nei laboratori di analisi gestiti in management pubblico per i tempi di risposta e per le difficoltà relazionali con il personale. Spesso per questo motivo le persone hanno la tendenza a spostarsi presso i laboratori privati.

In ogni caso un laboratorio deve farsi carico di tutti gli aspetti organizzativi suoi propri senza scaricare sul paziente eventuali anomalie.

L’aspetto informatico in un laboratorio non è assolutamente da sottovalutare. Un’importante organizzazione dei dati e la digitalizzazione nella refertazione rappresenta un punto di forza all’interno di un laboratorio di analisi cliniche.

Il massimo sarebbe ricevere, comodamente a casa, via e-mail, i risultati delle analisi. In alcuni ospedali questo già avviene tuttavia statisticamente si riscontra una fascia di età in particolare che utilizza l’e-mail per ricevere i risultati ed è quella che va dai 27 ai 40 anni.

Di solito nei laboratori si eseguono tutti gli esami ematochimici necessari a monitorare lo stato di salute del paziente, fra cui la valutazione della funzionalità epatica, renale, del livello dei grassi, del ferro e della glicemia, degli ioni ematici.

Anche per i soggetti potenzialmente allergici è possibile usufruire dei laboratori per la valutazione delle eventuali allergie specifiche verso inalanti e pollini e, per chi è intollerante al glutine o celiaco può effettuare i suoi test specifici, presso i laboratori