Sessione invernale universitaria: le caratteristiche principali
Nell’articolo di oggi parleremo di esami universitari, con riferimento alle sessioni e nello specifico la sessione invernale.
Innanzitutto va sottolineato che gli esami all’università si sostengono di solito in uno o due mesi, dopo aver seguito le 3 o 4 materie del semestre. Questo si differenzia dalle scuole superiori dove c’è un insegnamento continuo e dei test, interrogazioni frequenti che delineano la media che poi va sulla pagella.
Quali sono le sessioni d’esame universitarie in Italia?
Nella maggior parte degli atenei italiani, uno studente si trova di fronte a 3 grosse sessioni universitarie, che scandiscono un po’ il ritmo dell’anno accademico.
Stiamo parlando di:
- La sessione invernale: la prima sessione dell’anno accademico, a seconda dell’università va da dicembre a fine febbraio;
- La sessione estiva: la seconda grossa sessione di esami che si svolgono, sempre a seconda dell’università, da maggio inoltrato (o inizio giugno) a fine luglio;
- La sessione autunnale: definita spesso una sessione riparatoria, che di solito si tiene intorno a settembre e serve a recuperare quegli esami andati male o non conseguiti durante le precedenti due sessioni.
Alcune università prevedono invece la possibilità di prenotarsi agli esami in più scaglioni annuali, non seguendo il periodo classico delle sessioni.
Infine ci sono poi le sessioni straordinarie che di solito sono riservate ad alcune categorie di studenti come i fuori corso, gli studenti part-time e i laureandi.
Queste sessioni sono intermedie e le troviamo fra ottobre e novembre, e fra aprile e inizio maggio e sono per l’appunto dedicate in modo speciale a chi ne ha bisogno seguendo alcuni requisiti.
Infine ci sono i “pre-appelli” o gli “esoneri” che non sono esami regolamentati dalle sessioni ufficiali, ma sono previsti dai professori delle materie in modo discrezionale.
Ad esempio materie con tanti crediti (9 o 12) che prevedono macro argomenti differenti, possono essere affrontate con un paio di esoneri durante i mesi di lezione e poi con l’esame finale sulla parte finale, determinando il voto con la media dei 3 esoneri totali. Questa modalità, come dicevo, non è quella ufficiale e va un po’a discrezione del professore e del programma di esami.
A fronte di tutto questo, è fondamentale avere un metodo di studio efficace che oltre al classico leggi e ripeti e oltre alle modalità di studio vere e proprie, sia anche capace di darci una pianificazione delle sessioni e del tempo di studio. In quest’ottica consigliamo di dare un’occhiata agli articoli del sito studentetop.it, specializzato proprio nel metodo di studio per studenti universitari.
La sessione invernale: il primo scoglio dell’anno
La sessione invernale, insieme a quella estiva, è a ben vedere la più temuta dagli studenti. Questo perché è il primo grande scoglio dell’anno, appena si esce da un semestre ricco di lezioni e materie svolte.
Per le matricole universitarie si tratta della prima sessione in assoluto, una sorta di benvenuto al mondo degli esami che spesso destabilizza chi è abituato alle scuole superiori. Se lo studente, o la studentessa, riesce a superarla bene avrà capito il funzionamento universitario, altrimenti dovrà cercare di recuperare gli esami alle prossime sessioni, partendo già con uno svantaggio, non proprio il massimo!
Il consiglio che diamo è quello di strutturare e pianificare la sessione così:
- Fatti un’idea nelle prime settimane di lezioni: comincia a capire la difficoltà delle materie, la tua predisposizione, il modo di spiegare del prof e se trapelano info sugli appelli;
- Decidi in linea di massima a quali materie dare più importanza all’inizio: studiare 4 materie insieme non è un’idea saggia, soprattutto se si comincia mesi prima. Meglio decidere 2 coppie di materie, da dare negli esami all’inizio della sessione e alla fine della sessione;
- Quando escono le date ufficiali degli appelli, prenotati secondo la tua strategia: quello che avevi ipotizzato è ora di metterlo in atto. Prenotati agli appelli di esame scelti e programma il tuo studio rispetto al tempo che ti manca.
Speriamo che questo articolo ti sia stato d’aiuto e ti chiediamo, se ti va, di lasciarci la tua idea sulla sessione invernale nei commenti. Buono studio!