Tipologie di mascherine anti-Covid

Le mascherine sono ormai diventate un dispositivo di protezione individuale comunissimo nelle nostre case e delle vere e proprie compagne di vita, e questo a causa della pandemia da Covid-19 che ha caratterizzato il 2020. Indossarle nei luoghi pubblici, sia al chiuso che all’aperto, è ormai obbligatorio in Italia.

Questo perché le mascherine si sono dimostrate essere un mezzo efficacissimo per combattere la diffusione del virus. La richiesta è di conseguenza cresciuta tantissimo dall’inizio della pandemia a oggi, così come l’interesse delle persone verso questi dispositivi. Molti si chiedono se siano veramente efficaci, molte altre quali sono le caratteristiche mascherine chirurgiche monouso, o quelle delle altre tipologie disponibili sull’e-commerce Maskhaze, e quali siano le differenze tra loro.

Nel seguente breve articolo vedremo appunto quali sono i tipi di mascherine disponibili sul mercato e utili alla protezione da coronavirus.

Mascherine chirurgiche

Questo tipo di mascherine è utilizzato soprattutto dal personale medico e infermieristico per proteggere i pazienti dalla contaminazione possibile durante procedure chirurgiche o altre attività mediche anche ambulatoriali. Proteggono infatti gli altri da coloro che le indossano principalmente, e in minor misura chi le indossa.

La protezione che possono fornire però non è elevatissima, in quanto on aderiscono perfettamente al viso e non hanno, come già detto, grande funzione filtrante in fase inspiratoria. Infatti quella dall’interno all’esterno è di circa il 95%, mentre invece quella dall’esterno all’interno è di circa il 20%.

L’uso ne viene raccomandato soprattutto a coloro che sono affette da Covid-19 o che sono sospettate esserlo, o anche ai cittadini comuni che li usano nella vita di tutti i gironi. Esse però conservano la loro funzionalità solo per qualche ora, e vanno dunque cambiate spesso.

Sono composte da due o tre strati di tessuto non tessuto (TnT), costituito da fibre di poliestere o polipropilene, che è il vero e proprio filtro che impedisce agli agenti fisici di attraversarlo. Lo strato più esterno è solitamente resistente e idrofobico.

Lo strato intermedio è quello costituito da TnT con microfibre del diametro di 1-3 micron. Il terzo strato è quello che arriva a contatto con il viso, e di conseguenza serve da protezione per la pelle dallo strato filtrante. Solitamente presentano delle pieghe orizzontali per permettere di adattarla meglio al viso.

Mascherine FFP1, FFP2 e FFP3

Queste vengono utilizzate per proteggere chi le indossa dagli agenti esterni, dunque sono molto più protettive rispetto a quelle chirurgiche e vengono utilizzate anche in altri ambiti oltre a quello ospedaliero o sanitario in generale, come ad esempio nelle industrie tessili, alimentari, minerarie, ecc.

Esiste anche una loro versione con valvola, che permette all’aria interna di uscire più facilmente, dando maggior comfort a chi le indossa ma minore potere filtrante dall’interno all’esterno.

Le FFP1 danno un primo livello di protezione, e funzionano soprattutto contro agenti esterni come ad esempio le polveri o particelle in sospensione, ma non danno molta protezione dagli agenti patogeni che hanno diametro più piccolo.

Le FFP2 sono invece indicate per gli operatori sanitari che assistono pazienti infetti o potenzialmente tali. Infatti pur avendo fibre con diametro maggiore rispetto a quello del virus, sono in grado di bloccarlo grazie all’azione elettrostatica.

Le FFP3 sono quelle che offrono la protezione maggiore in assoluto, dato che il diametro dei pori è addirittura inferiore a quello dei virus, proprio per questo sono adatte a coloro che assistono pazienti infetti durante esami o manovre che producono aerosol.

Tutte le FFP offrono alta protezione e aderiscono perfettamente al viso. Proteggono sia chi le indossa che gli altri e sono ben tollerate, oltre che più durature. La capacità filtrante delle FFP senza valvola è:

  • Per le FFP1 del 72% dall’esterno all’interno e viceversa.
  • Per le FFP2 del 92-94% dall’esterno all’interno e viceversa.
  • Per le FFP2 del 98-99% dall’esterno all’interno e viceversa.

Per quanto riguarda quelle dotate di valvola le cose cambiano, infatti le percentuali dall’interno all’esterno sono più basse: infatti, per tutti e tre i tipi, questa scende al 20%, alzando il rischio dunque che gli infetti o i sospetti tali possano diffondere aerosol pericolosi nell’aria.

 

In ogni caso, qualsiasi sia il tipo di mascherina indossato, se questa non viene utilizzata correttamente risulta essere completamente inutile, e può anzi diventare un veicolo di diffusione del virus molto pericoloso.

Innanzitutto queste devono essere indossate correttamente, andando a coprire sia bocca che naso e devono aderire completamente al viso in tutte le sue parti. Inoltre sia nel momento in cui vanno indossate che in quello in cui vanno tolte devono essere toccate solo tramite gli elastici, e mai nella parte interna per evitare di contaminarle.

Le mani vanno sempre accuratamente lavate e igienizzate sia prima di indossarle che dopo averle tolte, e vanno conservate in apposite bustine di plastica anche prima di essere gettate, per non contaminare l’ambiente.

Inoltre devono essere rispettate le ore di funzionalità delle stesse, infatti una volta trascorse queste le mascherine perdono il loro potere filtrante e non sono più utili, diventano anzi pericolose.

Le tipologie di mascherine e la loro efficacia e funzionalità sono ovviamente provate da una serie di studi e di sperimentazioni scientifiche, i cui risultati sono consultabili su siti specifici per chi fosse interessato ad essi.