Prodotti alimentari di qualità: l’ascesa inarrestabile del bio
Già solo qualche anno fa i consumatori non possedevano grande consapevolezza nel consumo alimentare. Oggi, “complice” anche la pandemia di Covid 19 che ha reso tutti più attenti nelle abitudini di vita e di consumo relative al cibo (e non solo), si predilige la lettura dell’etichetta, e la soddisfazione dei requisiti del Bio, cioè dei prodotti biologici. Il consumatore vuole perciò sapere da dove arrivano i prodotti che acquista e se sono stati sottoposti a trattamento. Vale per le carni (polli allevati senza antibiotici, uova da galline che si nutrono di solo mangime bio e lasciate all’aria aperta, suini “liberi e felici”, manzo a filiera corta) che per i vegetali. Ecco dunque che il trend del biologico nella definizione di un prodotto alimentare di qualità cresce un po’ ovunque in Europa, non solo in Italia, ma anche negli altri Paesi Ue. In aumento anche i siti di vendita online di prodotti alimentari di qualità. Anche qui il mondo biologico e la storia che c’è dietro l’azienda, valgono molto di più del prezzo basso.
L’importanza del marchio in etichetta
Non deve essere perciò assolutamente sottovalutato il marchio del bio in etichetta. Si tratta infatti di una vera e propria certificazione che mette al riparo da contraffazioni alimentari e ci garantisce che il prodotto alimentare che stiamo acquistando sia:
- Privo di sostanze chimiche (concimi, pesticidi, insetticidi, etc.);
- Fertilizzato in maniera naturale (con sostanze organiche e non chimiche);
- Coltivato o allevato in ambiente naturale.
Il marchio consiste in un bollino verde con una spiga stilizzata e le stelle dell’Ue. Ciò sta a significare che il prodotto che stiamo acquistando è ecologico, eco-compatibile, sostenibile e verde. Attenzione però al fatto che in Italia i controlli sui prodotti e sulle filiere sono più rigidi rispetto agli altri Paesi in zona Ue. Quando si acquista all’estero, perciò, è bene sapere che ciò che ci viene presentato come “bio” potrebbe anche non esserlo in realtà.
Se non ha il bollino ma conosci personalmente il coltivatore non è un problema
Può però capitare che non tutti i prodotti biologici abbiano il bollino o siano certificati. Questo avviene in due casi: o quando il prodotto alimentare NON è biologico, anche se lo acquistiamo in mercati specifici, oppure se proviene dal contadino sotto casa o a km 0. In quest’ultimo caso la mancanza di bollino non rappresenta un problema, perché già il fatto di conoscere il coltivatore o l’allevatore e vedere di persona come produce i suoi ortaggi o frutta o alleva le sue galline, polli, maiali, etc. è garanzia di genuinità. Se però non si conosce personalmente il produttore o non si può avere accesso ai metodi di coltura ed allevamento, allora il bollino e la certificazione sono gli unici strumenti a tutela del consumatore per il mondo del biologico.
Un prodotto alimentare di qualità biologico è più costoso: ecco perché
Tra le motivazioni di coloro che non sono ancora stati persuasi dal consumare prodotti biologici c’è quella del prezzo troppo alto. In effetti i prodotti alimentari coltivati o allevati in maniera biologica sono più costosi di quelli tradizionali, ma ci sono delle motivazioni ben precise che possono spiegarlo. Innanzitutto i raccolti non raggiungono gli stessi numeri di quelli convenzionali, per cui a quantità inferiore corrisponde prezzo più alto. In secondo luogo fertilizzare in maniera naturale significa impiegare prodotti che costano di più rispetto ai concimi chimici. Questo implica anche l’utilizzo di metodi non chimici per eliminare e ridimensionare le piante infestanti che possono rovinare i raccolti: mezzi fisici o di tipo meccanico, che sono molto costosi in quanto vere e proprie attrezzature. Infine, vanno considerati tutti i passaggi relativi alla distribuzione, anche se l’ascesa del bio porterà ad un abbassamento dei costi, proprio perché sarà più semplice trovare questi prodotti sugli scaffali.