Vespa primavera: storia e caratteristiche dell’iconico modello
L’Italia, nel corso degli anni, è riuscita a diventare sinonimo di bellezza e di eleganza in tutto il mondo grazie anche ad alcune eccellenze Made in Italy divenute celebri in tutto il mondo. Dalla dieta mediterranea alla pizza, dalla Ferrari ai grandi brand di moda, sono molti i prodotti e i marchi che collegano immediatamente il loro nome e la loro storia al nostro paese. Tra questi troviamo anche l’azienda Piaggio e la sua intramontabile Vespa.
La Vespa non è mai stata una moto come tutte le altre, ma fin da subito si è contraddistinta dagli altri motocicli, diventando così il mito che ormai tutti noi conosciamo. Tutto ebbe inizio nell’Italia del dopoguerra, alle prese con la ricostruzione che avrebbero poi portato al boom economico degli anni 50, protrattosi per i decenni successivi e spinto dal fermento della genialità di alcuni personaggi come Corradino D’Ascanio: ingegnere aeronautico e vero papà della mitica Vespa.
Il primo modello uscito dagli stabilimenti dell’azienda era provvisto di un motore a due tempi da 98cc³ che poteva raggiungere i 60km/h, ma il punto di forza di questo scooter che ne determinò il successo non fu tanto la velocità, bensì l’estrema agilità e comodità di guida che resero la Vespa un prodotto per tutti, senza alcuna distinzione di ceto sociale o di sesso.
Negli anni ’50 si raggiunse lo straordinario numero di 171 mila unità vendute, un vero e proprio miracolo aziendale in un paese ancora in ginocchio e in piena ricostruzione.
Da allora la Vespa ha potuto vantare un affetto smisurato da parte degli appassionati italiani e non solo, tanto da essere rapidamente venduta anche all’estero facendole guadagnare il giusto riconoscimento internazionale che meritava, ma che quasi sicuramente nessuno, nemmeno Enrico Piaggio o lo stesso Corradino D’Ascanio, si aspettava.
La sua produzione continuò per decenni stabilendo record su record. In particolare, intorno alla fine degli anni ’60 la Vespa Piaggio visse un secondo boom di vendite. La storica due ruote divenne, infatti, di gran moda tra i giovani nonché vero e proprio simbolo di quegli anni rivoluzionari, contrassegnati da moltissime contraddizioni, lotte sociali e vittorie dei vari movimenti di protesta. È proprio in questo decennio che si affaccia sul mercato un nuovo modello Piaggio: stiamo parlando della mitica Vespa Primavera.
LA STORIA DELLA VESPA PRIMAVERA: DALLA RIVOLUZIONE ALLA LEGGENDA
La Vespa Primavera non ha un nome qualsiasi, ma rappresenta perfettamente lo spirito del momento storico e sociale che fu vissuto a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Come già anticipato in precedenza, vi fu un’esplosione di contestazioni in tutto il mondo da parte dei movimenti giovanili che decisero di unire le proprie forze e le proprie idee per rivoluzionare lo status quo e la società dei propri padri, portando innovazioni e miglioramenti non solo nel lavoro ma anche nello studio, nella famiglia e nei diritti di parità di genere.
Il modello Primavera fu il più desiderato per tutti gli anni ’70, grazie alle sue linee snelle e alla sua grande versatilità che le permetteva di essere utilizzata e guidata senza alcuna difficoltà in qualsiasi circostanza. La prima serie fu prodotta per ben sei anni (dal 1967 al 1973) e si distingueva dalle successive serie per la presenza di due scritte in corsivo che indicavano il nome del modello. Questi loghi erano posti in modo obliquo sul lato destro dello scudo, appena sopra il fanalino della parte posteriore, quest’ultimo arricchito da un contorno in metallo. Il contachilometri, invece, aveva una base bianca, mentre per le manopole del manubrio fu scelto un grigio chiaro.
La seconda serie arrivò immediatamente dopo, nel 1974, rimanendo in produzione fino alla fine del 1976. Presentava moltissime similarità con la prima serie e si differenziava solamente per la disposizione delle due scritte (dritte e non più oblique) e per il colore delle manopole, che passò al nero e assunsero un aspetto più moderno e al passo coi tempi.
L’ultima serie, la terza, fu quella prodotta per meno tempo (dal 1976 al 1977) e allo stesso tempo quella meno venduta, pur ricevendo ugualmente il consenso della critica e di tutti gli appassionati del settore. Si differenziava per le dimensioni maggiori, per la forma differente del fanalino posteriore e per la colorazione diversa del contachilometri che passò dal bianco delle prime due serie al nero. Nel corso della sua storia furono venduti oltre 370 mila esemplari di Vespa Primavera, confermando la Piaggio come una delle aziende più importanti del settore motociclistico nazionale e internazionale.
Ancora oggi la Vespa Primavera è uno dei modelli più richiesti dai collezionisti e dai numerosi vespisti appassionati. Tuttavia, l’acquisto di un modello originale Primavera richiede anche una buona dose di attenzione e cura per il veicolo. Per poter circolare in tutta sicurezza si dovrà sottoporre il motociclo ad un’accurata revisione o manutenzione e, quando necessario, sostituire eventuali componenti non più funzionanti. Ci si potrà rivolgere ad officine specializzate oppure, se si possiedono buone conoscenze di meccanica, acquistare in autonomia i pezzi necessari sui siti specializzati nella vendita di ricambi per Vespa e procedere da soli all’installazione. Online si trovano, infatti, diversi portali che propongono kit elaborazioni, fanali, pedali, ricambi per la frizione o per il motore della vostra Vespa Primavera, come quelli che abbiamo trovato sul sito www.zangheratti.it, di Zangheratti Ricambi e Accessori Vespa, nelle pagine dedicate proprio a questo storico modello
IL RITORNO NEL MERCATO
Per festeggiare il 70° anniversario dalla nascita dello storico gruppo Piaggio, sono state introdotte nuove personalizzazioni per la Vespa Primavera, con nuovi allestimenti e colorazioni tra cui la bellissima Azzurro 70. Questa colorazione prevede una speciale verniciatura per i cerchi, l’utilizzo di un marchio speciale e di una targhetta celebrativa e unica nel suo genere, posta sul contro-scudo. Sono stati prodotti pochissimi modelli, caratterizzati dalla presenza di alcune innovazioni tecnologiche e stilistiche più moderne. Soltanto in pochi hanno avuto la fortuna e il privilegio di portarne una nel proprio garage, magari come aggiunta alla già ampia e stupenda collezione di Vespa.
COSA HA RESO LA VESPA PRIMAVERA IMMORTALE
Ciò che ha reso leggendaria la Vespa Primavera, oltre alle sue linee e alla sua versatilità, è in realtà nascosto al di sotto del telaio. Infatti, il motore è un monocilindrico a due tempi inclinato di 45°, dotato di un sistema di raffreddamento forzato e di un pistone a testa piatta. Questa scelta ingegneristica permise alla Vespa Primavera di essere più leggera (solo 78kg a vuoto) e facile da guidare rispetto ai modelli precedenti e di erogare una potenza maggiore, tanto da riuscire a raggiungere una velocità massima di circa 85km/h con un consumo medio di 2 litri ogni 100km. Tra le altre importanti innovazioni introdotte da questo modello troviamo anche la dimensione delle ruote che passarono a 10 pollici, garantendo maggiore stabilità e aderenza in curva e i freni. Questi ultimi furono notevolmente migliorati rispetto alle prime Vespe messe in commercio e permisero di migliorare ulteriormente confort e sicurezza alla guida.